ALLA SCOPERTA DI NEW YORK
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ALLA SCOPERTA DI NEW YORK

Descrizione

 

I sogni a volte si avverano e a volte no… a volte bisogna solo aspettare il momento giusto.

Adesso dobbiamo avere tanta pazienza e restare a casa in attesa che tutto torni alla normalità.

Sappiamo tutti che niente sarà più come prima finita questa emergenza, le nostre vite cambieranno, ma per chi ama il mondo la voglia di viaggiare resterà sempre la stessa!

Il giorno 8 maggio saremmo dovuti partire per la meta  tanto attesa e desiderata : New York.

Questo  viaggio, il mio sogno,  lo voglio vivere comunque senza uscire di casa… voglio portarvi con me e condividere con voi l’emozione della scoperta di questa città unica e affascinante.

Seguitemi!!!

 

 

IL PRIMO GIORNO

 

 

In Italia è quasi sera… recuperiamo alcune ore grazie al fuso orario e arriviamo a JFK AIRPORT  appena dopo pranzo.

La stanchezza del lungo viaggio si fa sentire, però l’entusiasmo è alle stelle – siamo a New York!

 

 

Per superare i controlli aeroportuali e arrivare in città ci vorranno alcune ore. L’aeroporto non è molto distante ma il traffico newyorkese  è una follia.

Ancora un po’ di pazienza, ci sistemiamo in hotel, una doccia super veloce e siamo tutti pronti per il primo giro!

La scelta dell’hotel è stata strategica, la posizione centrale, comodissima per spostarsi a piedi, praticamente nel pieno cuore di

Manhattan, a due passi da Times Square…

 

 

La nostra prima passeggiata non poteva che essere proprio intorno a questo vivacissimo incrocio, pieno di grandi maxischermi televisivi, enormi cartelloni pubblicitari e luminosi video digitali dei teatri di Broadway . Una piazza davvero futuristica.

Non sembra vero ma durante il periodo della Recessione la zona veniva considerata pericolosa, poco adatta al turismo, e fenomeni come corruzione e affari sporchi furono il simbolo del declino di questa città americana.

Dagli anni Ottanta in poi fu un vero e proprio boom edilizio nel campo commerciale e in breve tempo Times Square risorse dalle proprie ceneri e divenne quello che vediamo oggi: una piazza tecnologica e commerciale piena di grattacieli e luci scintillanti. Al centro dell’incrocio si trova una grande scalinata rossa dove tutti i turisti amano farsi fotografare.

A Times Square si festeggia il Capodanno facendo scendere dal grattacielo One Times Square una sfera, in memoria della sfera di cristallo che per la prima volta venne fatta cadere qui nel 1904 per festeggiare l’arrivo del nuovo anno. L’evento è visibile in mondovisione e viene seguito da moltissimi spettatori.

Times Square viene utilizzata come ambientazione di tanti film e telefilm girati a New York, come ad esempio alcune scene di Vanilla Sky con Tom Cruise, o di Spider Man e King Kong. Inoltre compare in moltissimi video giochi moderni.

Ogni anno a San Valentino  ospita un’istallazione dedicata all’amore…

 

 

Nessun’altra città al mondo offre tante possibilità a tavola; come si può ben immaginare straborda di locali, ristoranti, bar e caffetterie adatti a tutte le tasche. In sostanza non esiste una vera e propria cucina tipica, perché, come molte altre grandi città, ha assimilato un po’ da tutte le varie tradizioni culinarie della gente che la popola.

Certo, New York è la patria indiscutibile del junk food americano, dei fast food, hamburger, hot dogs, bagels e dolci come cupcakes e cheesecake.

È un’ottima idea mangiare all’Hard Rock Cafè di New York; in questi pub ambientati nel mondo del rock e della musica, è possibile pranzare o cenare accompagnati da musica pop rock e in un’ambientazione molto particolare, attorniati da cimeli e strumenti musicali donati dalle celebrità del panorama rock mondiale: qui troverete qualche coreografia dove spiccano  giacche indossate dai Beatles, la Motoguzzi Eldorado 850 di Billy Joel e una giacca da palco autografata dai Ramones. Altri cimeli importanti di Bruce Springsteen, John Lennon e Jimi Hendrix. Inoltre mangiare all’Hard Rock Cafè si rivela relativamente economico nel contesto newyorkese, quindi è un’ottima occasione per mangiare a New York spendendo poco.

 

 

Per gli amanti della vita notturna New York è un vero paradiso: non a caso viene chiamata “la città che non dorme mai”.

La proposta d’ intrattenimento non si limita soltanto a discoteche, pub e rooftop bar, ma le opportunità per divertirsi sono infinite e adatte a tutti i gusti.

Ma gli effetti del  jet lag  inevitabilmente ci affliggeranno nelle prime ore della nostra permanenza newyorkese: adesso dobbiamo adattarci ai nuovi orari, è molto importante farsi una bella dormita la prima notte di viaggio. Questo è soltanto il primo giorno, domani comincia la grande avventura: la città ci aspetta per svelarci tutti i suoi segreti. Se vorrete vi porterò con me per le strade della Grande Mela, un viaggio virtuale, un sogno che voglio realizzare nonostante questa realtà inaspettata…

E se la vista dalla vostra camera stanotte fosse questa?

 

 

SECONDO GIORNO

 

Non so se il momento più bello in questa meravigliosa città sia il tramonto o l’alba… a voi la scelta!

 

 

La giornata di visite comincia molto presto, l’itinerario è pronto, preparato nei minimi dettagli.

È importantissimo avere un programma studiato molto bene, c’è tantissimo da vedere, bisogna ottimizzare i tempi e le energie.

La colazione non può essere che da Starbucks, una delle più famose caffetterie al mondo: un’esperienza tipicamente americana. Ma sicuramente incontreremo tanti che fanno la colazione per strada: è così che fanno spesso i newyorkesi , velocemente mentre camminano o durante il tragitto in metro verso il lavoro.

Ma da dove cominciare le visite? Manhattan è pieno di attrazioni da non perdere.

Con le teste alzate, non abituati a muoverci tra i grattacieli, ci dirigiamo verso il Bryant Park dove troviamo, solenne e maestosa, la New York Public Library. Una visita soft e rilassante per apprezzare questo esempio di organizzazione e cultura, è sicuramente un modo di immergersi in un mondo quasi surreale di cultura e valore, astraendosi per un attimo dal caotico ritmo di New York, e assaporando un ambiente la cui portata è inaspettata.

L’ingresso è gratuito.

 

 

A poche centinaia di metri un altro capolavoro di architettura, un’icona e un pezzo di storia della città. La Grand Central Station di New York , è il terminal più grande al mondo con 44 banchine e 67 binari, che riesce a presentarsi in maniera estremamente elegante e raffinata come un vero salotto urbano, grazie al fatto che i treni arrivano nei sotterranei. La stazione non è solo un crocevia di indaffarati pendolari e smarriti turisti, ma anche un centro pulsante di shopping ed eventi.

 

 

La visita inizia senza dubbio nell’atrio principale, o Main Concourse.
Notiamo subito la maestosità dell’ambiente e degli elementi che lo costituiscono (scalinate enormi, pavimenti in marmo, finestroni ad arco, soffitti altissimi): non sembra proprio di essere all’interno di una stazione dei treni.
Nel Main Concourse si trovano le biglietterie e al centro il banco informazioni in marmo e ottone, su cui svetta un grosso orologio in opale a 4 facce, simbolo della stazione. Si dice che il suo valore si aggiri tra i 15 e i 20 milioni di dollari!

Alziamo gli occhi e ammiriamo lo splendido soffitto a botte, decorato dal pittore francese dall’artista francese Paul Cesar Helleu con un cielo notturno di 2500 stelle. Le costellazioni sono dipinte al contrario, cioè non come le vediamo noi alzando gli occhi, ma dalla prospettiva opposta, il punto di vista di Dio.

Nel Dining Concourse grazie al particolare soffitto a volte, è possibile provare un curioso fenomeno di rifrazione acustica. Se sussurrate qualcosa alla parete, qualcuno sul lato opposto della volta può sentire chiaramente quello che state bisbigliando! La galleria acustica viene chiamata Whispering Gallery.

 

 

Tutti gli orologi della stazione sono spostati in avanti di un minuto esatto, per consentire qualche istante in più ai ritardatari.

La stazione del Grand Central Terminal è anche centro commerciale. Ospita numerosi negozi, ristoranti, gastronomie e fast food, oltre a un vero e proprio mercato di prodotti alimentari freschi, il Grand Central Market.

Proseguiamo con la nostra passeggiata:la prossima tappa è Chrysler Building.  Fra i grattacieli che compongono lo skyline di New York rappresenta sicuramente uno di quelli più riconoscibili.

 

 

L’unica parte del grattacielo Chrysler che è accessibile al pubblico è la lobby all’ingresso che merita sicuramente una visita.

Non solo è l’unica parte del palazzo in cui i turisti possono entrare gratuitamente, ma è anche un vero e proprio gioiello architettonico.

Realizzato in Art Déco, i suoi soffitti sono rivestiti in marmo rosso come le pareti.

La cosa che però ci lascerà a bocca aperta è l’opera di Edward Turnbull che, in un enorme murale, tra le altre cose, ha rappresentato aerei, macchine del suo tempo, nonché il grattacielo stesso, con i lavoratori che furono impegnati nella sua costruzione. Dalla lobby riusciamo anche a scorgere alcuni fra gli otto ascensori che furono appositamente realizzati per il Chrysler Building, molto eleganti, come tutto il resto della struttura.

Dopo una breve visita ci avviciniamo finalmente a Il Top of The Rock di New York, l’osservatorio panoramico posto in cima al GE Building, il principale grattacielo del Rockefeller Center. Si sale fino al 70° piano, a un’altezza di circa 260 metri.

Il Top of the Rock di New York è un ottimo punto di osservazione. In pieno centro a Manhattan, consente di ammirare da vicino i grattacieli più famosi, come l’Empire e il Chrysler e anche il Central Park  (di giorno, perchè con il buio diventa un grande rettangolo nero)

La visita inizia con la salita in ascensori dal tetto trasparente che ci portano al 67° piano. Qui si apre la prima vista mozzafiato sulla città, attraverso delle grandi pareti a vetrata.
Al 69° piano si trova il secondo punto di osservazione, sempre chiuso da vetrate. Il panorama è già spettacolare, ma  è solo un assaggio dell’incredibile vista a 360° che possiamo  ammirare una volta saliti sulla terrazza al piano superiore.
Al 70° piano non ci sono vetrate, siamo completamente all’aperto con i grattacieli di Manhattan che si stagliano davanti a noi… È un sogno!

 

 

Tutte queste emozioni ci fanno venire fame da lupo e decidiamo per il fast food, non c’è che imbarazzo della scelta!

Subito dopo ripartiamo, la nostra avventura è appena cominciata.

Ritorniamo nella zona Times Square per visitare uno dei musei più popolari del mondo Madame Tussauds, che grazie alle sue realistiche e fedeli statue di cera ha reso il suo nome conosciuto a tutti, è una sorpresa  grazie ai diversi personaggi proposti e alle ambientazioni sempre al passo con i tempi.

Sapete che i capelli vengono inseriti nella cera uno per uno e periodicamente lavati?

Anche il look delle statue è curatissimo, e molte star donano i loro abiti alle proprie copie in cera.

 

 

Finita questa sorprendente esperienza prendiamo la direzione del nuovo e modernissimo quartiere Hudson Yards. Decidiamo di unire la sua visita alla passeggiata sulla High Line per ottimizzare l’itinerario.

Partiamo da quello che sarà presto una delle attrazioni turistiche più importanti di New York.
Si chiama Edge ed è un osservatorio panoramico al 100° piano dell’edificio 30 Hudson Yards (il più alto del complesso), a 400 metri di altezza. E’ l’osservatorio più alto di New York e di tutto l’emisfero occidentale, il quinto più alto del mondo.

 

 

E’ una piattaforma a forma di becco d’uccello sospesa nel vuoto, rivolta verso Downtown Manhattan che permette di abbracciare tutta la città e godere dei tramonti ad ovest, con l’Oceano e la Statua della Libertà a fare da orizzonte.
Se non bastasse, un’ampia porzione di pavimento è in vetro trasparente, e quindi possiamo guardare in basso – sotto i nostri piedi – a 400 metri di altezza. Altra chicca, la paratia in vetro lungo il perimetro è angolata verso l’esterno, per potersi sporgere (in sicurezza) e guardare il panorama sfidando le vertigini e senza alcuna barriera architettonica.

Nelle vicinanze troviamo The Vessel – “la nave” – è un’attrazione iconica di Hudson Yards, una opera d’arte che si presenta come una complessa scala a chiocciola, quasi a forma di nido d’ape, che ci permette di godere di tantissimi angoli di visuale su Hudson Yards e il panorama circostante.154 rampe di scale interconnesse, con circa 2500 gradini e 80 piattaforme, con un altezza di 40 metri e oltre un chilometro di dislivello verticale.

 

Credo sia bella sia da vedere e osservare dal punto di vista architettonico, sia per i tanti panorami e punti di osservazione che offre, ma anche un ottimo campo di divertimento per chi ama fotografare, date le tantissime prospettive che offre e la sua struttura molto versatile in questo senso .

Percorriamo un tratto della bellissima high line un parco lungo 2,3 chilometri costruito al posto della West Side Line, una linea ferroviaria sopraelevata in disuso.  Esprime lo spirito della città, in continuo movimento, in grado di rendere una triste ferrovia sopraelevata in uno dei più bei parchi urbani.

 

 

Ci prendiamo qualche minuto per riposare in questo ambiente così rilassante e scattare qualche foto.

Adesso ci aspetta uno dei simboli per eccellenza di New York.

Il nostro prossimo obiettivo è l’osservatorio all’86° piano dell’Empire State Building è senza dubbio il più famoso di New York

Appena entriamo, la hall dell’Empire è già una meraviglia. Il dipinto sul soffitto omaggia l’era delle macchine ed è stato sapientemente restaurato in foglia di alluminio e oro 24 carati. Ma decisamente più famosa e fotografata è l’immagine dorata che ritrae lo stesso Empire con fasci di luce che si irradiano dal pennone.

Al secondo piano troviamo il nuovo Centro visitatori con biglietteria e controlli di sicurezza e, dopo l’ingesso, possiamo conoscere la storia dell’Empire State Building attraverso una serie di mostre interattive. L’Infinity Shaft ci mostra come funziona la tromba dell’ascensore, possiamo dare una sbirciatina agli uffici di Expedia o LinkedIn che occupano alcuni piani dell’edificio, scattare una foto con il mitico King Kong, scorrere in un breve video i film più famosi in cui compare l’Empire.
Insomma, un po’ di intrattenimento e di informazioni interessanti su questo grattacielo simbolo di New York, prima di salire sugli osservatori e lasciarsi incantare dalla vista sulla città.

La terrazza all’86° è all’aperto, con una rete di protezione e storici binocoli da osservazione.
Qua e là c’è qualche riquadro più largo, appositamente studiato per consentire qualche scatto senza ostacoli.

Il panorama è mozzafiato, a 360° sulla città…

 

 

Questa è l’ultima tappa del nostro programma per oggi.

La Grande Mela viene spesso definita “la città che non dorme mai”. Non a caso, New York di notte è una città dove è davvero semplice potersi divertire, al calare del sole la città cambia pelle e diventa una grande metropoli ricca di energia, stimoli, luci e colori, musica, feste, club e locali, teatri, spettacoli e molto altro.

Dopo cena ci aspetta un’esperienza da non perdere: del rooftop bar ; Chiudete gli occhi e immaginatevi a sorseggiare un cocktail sul tetto di un grattacielo, musica di atmosfera, una leggera brezza, le luci dell’Empire che si stagliano di fronte a voi…non serve di certo spiegare perché i rooftop bar di New York siano fra i migliori locali della città e non solo.
Grazie alla loro posizione privilegiata offrono delle vedute spettacolari sulle luci di New York, donando una magica atmosfera alla serata.

Questa giornata non potrebbe finire in modo migliore…

 

TERZO GIORNO

 

Oggi visiteremo la parte sud dell’isola di Manhattan e, per ottimizzare i tempi, ci sposteremo utilizzando un mezzo di trasporto efficiente, rapido e piuttosto economico:  la metropolitana. Così non rischiamo di restare imbottigliati nel traffico, come spesso capita muovendosi in autobus o in taxi.

Anche se è un sistema articolato, una volta compresa la logica diviene facile da utilizzare.
Il segreto è partire già preparati, è importante comprendere il meccanismo che sta alla base di come funziona la metropolitana di New York. Tutte le info che servono sono chiaramente contenute nella mappa!

Questo mezzo può mostrarci qualcosa di interessante: il volto multiculturale e multietnico della Grande Mela! Infatti, la metro è usata da pendolari e persone di ogni ceto sociale: molti abitanti di New York non possiedono nemmeno un’auto.

Inoltre, potrà capitarci di assistere a piacevoli esibizioni artistiche, nelle stazioni oppure all’interno degli stessi vagoni.

Arriviamo a Battery Park, uno dei parchi di New York con una ricca storia alle spalle, in quanto nel passato rappresentava il primo punto di approdo a New York da parte degli immigrati. Oggi il parco è zona di relax e di ritrovo per molti cittadini e turisti, grazie ad un meraviglioso paesaggio, la vista sulla Statua della Libertà, e la presenza di diversi memoriali, proprio da qui partono i traghetti verso la Statua della libertà ed  Ellis Island.

 

 

Prendiamo il primo battello, prima di imbarcarci dobbiamo superare rigorosi controlli, simili a quelli in aeroporto. Durante il tragitto godiamo di una vista meravigliosa: la Statua della Libertà e i grattacieli del distretto finanziario.

La Statua della Libertà è un dono della Francia agli Stati Uniti in occasione del primo centenario dell’Indipendenza americana nel 1886 e divenne poi monumento nazionale nel 1924; è alta 46 metri e il suo vero nome è Liberty Enlightening the World (la libertà che illumina il mondo). Raffigura appunto la dea romana della libertà, che calpesta le catene della schiavitù e sorregge con fierezza in una mano la Dichiarazione d’Indipendenza e nell’altra una fiaccola ricoperta d’oro, che un tempo fungeva anche da faro. La corona ha sette punte che rappresentano i sette mari o i sette continenti.
La statua è alta 46 metri (93 se contiamo anche il piedistallo).

La Statua della Libertà è senza ombra di dubbio uno dei monumenti simbolo di New York.

 

 

Per entrare nel piedistallo e visitare il museo della Statua Della Libertà, ma anche per la fermata nella vicina Ellis Island e la visita del suo museo dell’immigrazione servirebbe mezza giornata, quindi decidiamo di scattare qualche foto ricordo e rientrare con il primo traghetto a Lower Manhattan.

Il nostro programma prevede una passeggiata per Financial District, uscendo da Battery Park ci dirigiamo verso una  grande statua di bronzo :il Toro di Wall Street .

 

 

Sono in pochi a conoscere l’incredibile storia che c’è dietro,  una storia che sembra quasi una favola natalizia e che vede protagonista uno scultore di origine italiana. È opera dello scultore italiano Arturo di Modica, che dopo in crollo della borsa del 1987 decise di realizzare la statua pagando di tasca propria la non proprio modica cifra di 360.000 dollari affinché affinché  donasse forza e speranza alle persone colpite dal disastro finanziario. Un simbolo del capitalismo, ma non solo: la scultura  era anche un modo per celebrare l’America, una terra ricca di opportunità in cui anche chi partiva dal basso poteva aspirare a diventare un uomo di successo con un po’ di impegno e tanto spirito d’iniziativa.

Il nostro tour continua verso Wall Street, uno dei miei luoghi preferiti grazie al suo caratteristico stile art decò: è il cuore finanziario, bancario e istituzionale. Qui troviamo lussuosi grattacieli, uffici, una folla di impiegati e banchieri in giacca e cravatta che camminano a passo spedito, schivando i turisti lungo i  marciapiedi. Il distretto finanziario è uno dei nuclei più antichi della città, è pertanto sede di alcuni fra i più vecchi edifici di New York. Il Federal Hall National Memorial ad esempio, dove è stato eletto George Washington come primo presidente degli Stati Uniti nel 1789.

 

Entriamo per dare un’occhiata anche all’ interno e proseguiamo verso la chiesa episcopale  Trinity Church. Oggi resta nascosta, all’ombra dei grattacieli del quartiere finanziario di New York, ma quando fu costruita, la Trinity Church era la costruzione più alta della Lower Manhattan. Dalla sua posizione si potevano ammirare le acque del fiume Hudson, e così le navi che arrivavano al porto di New York  scorgevano da lontano il campanile gotico della chiesa che, come un faro, dava loro il benvenuto in città. Oltre a restare un bellissimo esempio di architettura gotica, la Trinity Church ricopre ancora un ruolo di primo piano nella vita sociale dei newyorkesi. Oltre alle funzioni religiose, la chiesa ospita una serie di eventi, come i concerti di musica classica e contemporanea e la cerimonia di consegna del diploma della High School of Economics and Finance, situata nei pressi della chiesa.

 

 

L’ingresso principale della chiesa si trova su Broadway Street ed è caratterizzato da grandi porte in bronzo con raffigurate scene della Bibbia, invece i due ingressi laterali sono caratterizzati da porte in bronzo raffiguranti la storia della Trinità e dell’America.

A pochi centinaia di metri raggiungiamo il posto forse più emozionante di tutti quelli che abbiamo occasione di visitare durante questo viaggio: 9/11 Memorial e Museum .

 

 

Il memoriale è composto da due grandi vasche quadrate che ricalcano la struttura esatta delle Torri Gemelle, le Reflecting Pools. Si è deciso di non costruirci nulla sopra. Le due vasche sono di grande impatto, un’oasi dove riflettere. Lungo tutto il perimetro sono impressi i nomi delle vittime degli attentati, e non è raro trovare delle rose a commemorarne la memoria.
In mezzo al memoriale troviamo l’ingresso al 9/11 Museum, il museo delle Torri Gemelle che si sviluppa sottoterra e copre un’area di 10.000 metri quadrati di spazio espositivo, che raccontano la storia dell’11 Settembre attraverso grandi schermi multimediali, archivi, reperti autentici rinvenuti sul luogo dell’attentato o appartenuti a coloro che quel giorno erano lì, vittime di questa assurda tragedia.

La visita è molto toccante, testimonianze audio e video fanno rabbrividire e quando risaliamo poi in superficie per uscire ci sentiamo un po’ diversi…

Accanto a dove sorgevano le Torri Gemelle troviamo il grattacielo più alto dell’emisfero occidentale: la Freedom Tower o One World Trade Center, con i suoi 541 metri e 33 centimetri di altezza. Nelle unità di misura americane, la torre è alta 1776 piedi, cifra emblematica perché un omaggio alla data di dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti.

 

 

Saliamo  fino all’Osservatorio del 102esimo piano. Il tour comincia però già al Welcome Center: un maxischermo mostra la nazione da cui proveniamo e attraverso le fondamenta e le voci di chi ha partecipato alla costruzione del grattacielo proseguiamo  verso i velocissimi ascensori soprannominati Sky Pods.

La salita avviene in soli 47 secondi, all’impressionante velocità di 38 chilometri orari ed è resa ancora più emozionante dagli schermi incorporati sulle pareti degli ascensori che ci immergono in un tour virtuale sulla storia di New York.

Prima di uscire per godere della vista mozzafiato sulla città, un breve video in 3D mostra in anticipo ogni angolo della città, per poi alzare il sipario sulla meraviglia vera e propria. La vista dall’Osservatorio è impressionante, persino l’Empire sembra così piccolo!

La visita al One World Trade Center continua all’insegna della tecnologia e della multimedialitàImmagini in tempo reale sulle strade di Manhattan vengono proiettate ai nostri piedi…da brividi! E ancora City Pulse, un cerchio in cui osservare come è cambiata New York tra presente e passato.

Decidiamo di pranzare in uno dei ristoranti all’interno del palazzo per godere della spettacolare vista ancora più a lungo.

Finito di pranzare andiamo nella direzione di Oculus un grande polo del trasporto pubblico in arrivo e in partenza dal World Trade Center, con all’interno anche un mega centro commerciale. E’ diventato una delle icone di New York grazie al suo eclettismo, all’imponenza e al valore simbolico che evoca con la sua forma particolare: una colomba bianca che sta per spiccare il volo libera.

La collocazione di questa stazione, oggi fra le più visitate di Manhattan, non è un caso: si trova fra la torre 2 e la torre 3 del World Trade Center ed è stata costruita laddove, dopo l’11 settembre 2001, c’erano solo macerie. Realmente quindi è un simbolo di rinascita per New York e i suoi cittadini.

 

 

Adesso ci aspetta la parte del viaggio per me più attesa…

Il ponte di Brooklin e i suoi dintorni e senz’altro la parte che amo di più di questa città.

Non a caso scegliamo di attraversare il fiume East River a bordo di uno dei traghetti partendo da  Wall Street/Pier 11, conosciuti come NYC Ferry, che portano da Manhattan in maniera economica e facile fino al quartiere Dumbo a Brooklin.

Il traghetto è una buona alternativa alla metropolitana, spesso affollata. Con NYC Ferry si viaggia per lo stesso prezzo della metropolitana e durante il viaggio possiamo ammirare lo skyline di Manhattan.

Dumbo conserva il suo aspetto da vecchia città industriale, ma tra le sue stradine di ciottoli si percepisce anche quello spirito bohemian e sperimentale che lo ha pervaso da quando è stato popolato dagli artisti.

Vecchi magazzini ed ex cartiere oggi sono diventati laboratori artigianali, loft in cui allestire teatri di posa, spazi fotografici, mostre, happening, performance, sfilate per esibire il risultato dell’estro degli artisti che ancora abitano a Dumbo, dai geni del multimediale a quelli del design.

I panorami di Dumbo, sono di una bellezza indescrivibile, e non mancano parchi, gallerie d’arte, caffè e boutiques.

Il quartiere oggi è stimolante ma tranquillo, niente a che vedere con il caos di Manhattan.

È stato ed è tuttora un set privilegiato per famose serie televisive americane come Law & Order e Sex and the City, e per film come C’era una volta in America di Sergio Leone, Il Bacio dell’assassino di Stanley Kubrick e Vanilla Sky.

Prima di tutto ci rechiamo all’incrocio tra Washington Street e Water Street per scattare una foto che assomigli al manifesto ufficiale del film “C’era una volta in America”

 

 

Facciamo  un mini giro tra le strade acciottolate del quartiere, per poi dirigerci verso la riva del fiume ad ammirare i grattacieli di Manhattan e il Brooklyn Bridge che si colorano man mano che cala il sole. All’interno del Brooklyn Bridge Park, proprio al di sotto del ponte di Brooklyn, troviamo la giostra a cavalli di Jane’s Carousel  costruita nel 1922 è ancora in funzione all’interno di una struttura di vetro.

Andiamo a Pebble Beach, ci sediamo sui gradoni di cemento disposti ad anfiteatro verso Lower Manhattan…da qui il panorama è da sogno.

 

 

Proseguiamo verso il  Ponte di Brooklyn una delle attrazioni simbolo di New York che si estende sopra il fiume East River, tra Brooklyn e Manhattan ed è stato per tanto tempo il ponte sospeso più grande al mondo.. Attraversarlo a piedi è un esperienza indimenticabile. La zona pedonale e ciclabile è separata e si trova sopra a dove circolano le auto, così da rendere la nostra passeggiata ancora più piacevole.  Il tragitto dura quasi un’ ora perché ci fermiamo spesso per scattare delle foto ma anche per riposare su una delle panchine lungo il percorso e per godere del panorama.

Credo che tutti abbiano in mente l’immagine da cartolina con il ponte in primo piano e i grattacieli di Manhattan sullo sfondo, magari con le luci del tramonto…vi assicuro che dal vivo è un’emozione unica e imperdibile!

 

 

Torniamo nella zona centrale di Manhattan dove ci aspetta un’altra esperienza incredibile, una di quelle che si può vivere solo a New York.

Gli spettacoli di Broadway sono noti in tutto il mondo per le storie emozionanti che raccontano, per l’incredibile impatto delle scenografie e delle coreografie, i coinvolgenti arrangiamenti musicali e gli splendidi costumi.

Broadway è il cuore pulsante della scena teatrale di New York City: un’esperienza emozionante e divertente. Nel Theatre District di Midtown Manhattan, sono concentrati i principali teatri dove assistere a grandi classici, come Les Miserables o The Phantom of the Opera, a musical per la famiglia, da Aladin a The Lion King, a commedie divertenti, come Book of Mormons o scoprire le ultimissime novità della stagione.

 

 

Vedere uno di questi spettacoli è sicuramente il modo migliore per concludere questa incredibile giornata nella Grande Mela.

 

QUARTO GIORNO

 

Per scoprire New York non basta visitare i suoi monumenti, ma bisogna viverla, perdendosi nei suoi differenti distretti, respirando la storia delle diverse popolazioni che hanno contribuito a rendere questa città ciò che è oggi:  una città colorata e multietnica, dove il 40% degli abitanti non è di madrelingua inglese.

Ed è proprio questa la ricchezza di New York: tante identità culturali che convivono in questa città. Questa grande diversità influisce anche sui comportamenti. Ci sono comunità più aperte e altre più chiuse, atteggiamenti e modi di vestire differenti.

Oggi vogliamo conoscere da vicino anche questo aspetto della Grande Mela.

Uno dei quartieri più caratteristici è senza dubbio Chinatown di New York, ed è il primo che andremo a scoprire. È impossibile non riconoscerlo, ci sembra davvero di essere catapultati in Oriente.

 

 

Il passato di Chinatown a New York è segnato da numerosi omicidi e scontri tra gang criminali rivali, tanto che una curva buia lungo Doyers Street è stata soprannominata “Bloody Angle”. È nell’oscurità di questo punto che avvenivano sanguinosi scontri tra bande per il controllo su Chinatown.

È un quartiere con strade strette e irregolari: un intricato groviglio di negozi cinesi aperti a qualsiasi ora, ristoranti, pagode, lanterne rosse, mercatini, merce contraffatta, pietanze esotiche e improbabili.

Fortunatamente adesso la zona è sicura, vivace e piena di turisti. Approfittiamo per acquistare dei souvenir a prezzi contenuti, divertendoci a trattare sul prezzo.

Accanto a quest’animo commerciale il quartiere rivela anche il suo spirito più tradizionale.
A Columbus Park, l’oasi verde del quartiere, possiamo osservare gli anziani del posto che giocano a xianggi, gli scacchi cinesi. Tanti poi i templi buddisti del quartiere. Tra i più famosi decidiamo di vedere il  Mahayana Buddhist Temple, che conserva al suo interno un’enorme statua dorata del Buddha.

 

 

Al confine con Chinatown si trova Little Italy , il quartiere degli italo americani a Manhattan.  La nostra visita qui si riduce a una passeggiata su Mulberry Street: quello che ci colpisce è il contrasto tra questi quartieri così vicini e così distanti fra loro, ognuno con le proprie peculiarità che li contraddistingue.

Continuando la nostra passeggiata ci addentriamo in un quartiere da un aspetto semplicemente delizioso: Soho dove hanno preso residenza molte stelle della musica e del cinema. Qui troviamo i tipici palazzi in ghisa con le scale antincendio all’esterno, che ci ricorderanno moltissimi film e telefilm.

 

 

I negozi si concentrano soprattutto lungo Prince Street, Broadway, West Broadway e Spring Street. Troviamo firme di alta moda, ma anche negozi più alla portata di tutti, un Apple Store e molto altro ancora: sulla Broadway ci sono soprattutto le grandi marche.

Proseguendo verso il nord dell’isola arriviamo a Greenwich Village , indubbiamente uno dei quartieri più caratteristici. Fra le sue strade strette e contorte, così diverse dal resto di Manhattan, si respira un’ aria diversa: i grattacieli lasciano il posto a viali alberati e alle tipiche case in mattone rosso (le cosiddette brownstones…bellissime), l’ambiente è più a misura d’uomo e il ritmo si fa più rilassato.

Il Greenwich Village è stato il punto di ritrovo per importanti artisti, scrittori e musicisti del secolo scorso. Lo storico Cafe Wha è il locale dove Bob Dylan, Jimi Hendrix, Bruce Springsteen e Bill Cosby hanno iniziato la loro carriera. In uno dei locali sono state girate alcune scene del Padrino II. Scrittori della Beat Generation come Kerouac scelsero di abitare qui. Anche oggi l’atmosfera è splendida, ma ben pochi artisti possono permettersi di abitare qui…i prezzi sono davvero esorbitanti.
Il quartiere ha mantenuto negli anni lo spirito alternativo e precursore dei tempi. Il Village è il posto dove si sviluppano movimenti culturali e artistici, come il movimento di liberazione omosessuale negli anni 70.

 

 

Il centro di questo quartiere è lo storico Washington Square Park. Il parco, con il suo imponente arco fa praticamente da porta di ingresso al Village e agli edifici del campus della New York University. Come è facile immaginare, la zona è vivace, piena di studenti universitari e artisti di strada.

Prima di diventare uno spazio pubblico, dal 1797 al 1826 il parco è stato un luogo di sepoltura di indigenti e persone “sconosciute”.

Al centro della piazza, dove attualmente si trova la fontana, c’era il patibolo. Ci furono esecuzioni fino al 1820 e i corpi venivano poi sepolti insieme agli altri, contribuendo a riempire la fossa comune di oltre 20.000 corpi.

Continuiamo verso la famosa e super affollatissima Fifth Avenue.  Ci fermiamo per un boccone,  prendiamo il pranzo da asporto in uno dei tanti ristorantini attorno a Union Square , sicuramente meno “scintillante” e luminosa di Times Square però non meno vivace: ci sediamo a mangiare su una delle panchine del parco, vediamo sfrecciare i giovani sugli skateboard, universitari intenti a studiare e tanti residenti impegnati a fare spesa nei mercatini biologici. Riprendiamo la nostra passeggiata lungo la via più famosa di New York, piena dei negozi più prestigiosi al mondo, fino ad arrivare a Flatiron Building, iconico grattacielo indimenticabile per la sua insolita pianta triangolare che gli è valsa il soprannome di “ferro da stiro”.

 

 

Percorriamo a piedi la Fifth Avenue fino la Trump Tower: una passeggiata lunga 2,5 km che ci regala una vista impagabile. Costeggiamo tanti palazzi e monumenti già visti come New York Public Library, Empire State Building e Rockefeller Center. Tra i grattacieli di cemento e vetro spicca per la sua bellezza e magnificenza la splendida Cattedrale di San Patrizio. Situata nel cuore di New York e circondata da edifici alti e moderni, questa chiesa di fine Ottocento accoglie ogni giorno fedeli e turisti da tutto il mondo ed è la più grande chiesa cattolica neogotica degli Stati Uniti.

 

 

Proseguendo facciamo una sosta per scattare qualche foto alla Trump Tower .

Entrando nel grattacielo si rimane subito abbagliati dal lusso e dallo sfarzo. L’atrio, alto 5 piani, è un tripudio di marmi rosa, grandi specchi e oggetti d’ottone, con un’enorme cascata che incornicia bar e boutique.

La Trump Tower è sede di negozi, uffici, oltre che residenza di alcuni personaggi ricchissimi, tra cui lo stesso Donald Trump, che si è riservato l’invidiabile attico di 3 piani, del valore stimato di 100 milioni di dollari.
Notiamo che ci sono molte foto di Trump, ma anche di George W. Bush e di Rudolph Giuliani, e all’interno dell’edificio c’è persino un negozietto di souvenir interamente dedicato al presidente Trump. Continuando la camminata iniziamo ad intravedere il Central  Park, uno fra i parchi più belli e famosi al mondo. Questo enorme rettangolo verde è parte integrante e pulsante della città che fa parte dello spirito newyorkese.

 

 

Ci prendiamo una pausa dopo questa lunga camminata per godere dell’atmosfera unica di questo ambiente. All’interno di questa oasi verde di 3 chilometri quadrati nel cuore di Manhattan ci si scorda quasi di essere nella metropoli, non fosse per i grattacieli che ogni tanto fanno capolino tra gli alberi.

Considerata l’ampiezza del parco, è praticamente impossibile girarlo tutto, al fine di ottimizzare tempi e spostamenti decidiamo di visitarlo in bicicletta. Orientarsi è facile: ci viene fornita una cartina e le strade nel parco sono ben suddivise, il percorso in bici è quasi obbligato e ci sono molte indicazioni.

Dopo aver restituito le bici ci tratteniamo ancora in questo meraviglioso parco per godere della sua atmosfera unica. Percorriamo lo spettacolare viale di olmi americani The Mall, alla fine del quale si trova la scalinata che porta alla Bethesda Fountain, considerata il cuore del parco.

 

 

All’uscita dal Central Park prendiamo il taxi e, attraversando Upper West Side, ci facciamo accompagnare nella parte alta dell’isola di Manhattan dove si estende lo storico quartiere di Harlem, noto per essere il centro della cultura afroamericana. Musica gospel, jazz club e soul food scandiscono la vita di questo quartiere, una volta considerato pericoloso, ma che oggi sta vivendo una forte rinascita grazie alla sua vivacissima anima.

Decidiamo di fare un giro in taxi per vedere le attrazioni principali, come la Cattedrale di Saint John the Divine, una delle chiese  in stile neogotico più grandi al mondo, o Apollo Theatre, il locale storico di Harlem. Vi si sono esibiti numerosi artisti di fama mondiale come Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Aretha Franklin e Duke Ellington.

 

 

Harlem è un quartiere con una viva anima culturale, famoso anche per i murales dedicati a Michael Jackson e per i mille localini nascosti in cui si suona il miglior jazz della città.

Il vero sapore di Harlem è il soul food, la cucina tradizionale della popolazione afro-americana. Ma in realtà soul food non è solo cibo, ma è pensiero, arte, storia, sentimento, musica…

Le visite di questa giornata non a caso finiscono in questa parte della città; per cena ci fermiamo nel suo ristorante più famoso:  Sylvia’s, dove si ordinano le celebri barbecue ribs. Fu fondato nel 1962 da Sylvia Woods, e da un piccolo bancone è diventato una vera istituzione che ha ospitato tra gli altri Nelson Mandela, Bill Clinton e Magic Johnson.

New York è una città unica ed estremamente accogliente. Del resto in un posto dove anche i residenti sono, in un certo senso, quasi tutti stranieri è facile sentirsi a casa.

 

QUINTO GIORNO

 

Fare il tour di Brooklyn, Queens e The Bronx è un bel modo per scoprire la cultura autentica di questi tre distretti interessanti e meno conosciuti di New York. Si attraversano in autobus (ma anche a piedi), quei quartieri un po’ meno turistici e dove è sempre meglio essere accompagnati da una guida turistica, sia per questioni di tempo che di sicurezza.

Partiamo da Manhattan, attraversiamo l’Harlem River per dirigerci verso The Bronx. Questo distretto si trova nella zona nord di New York ed è l’unico sulla terraferma. Visitiamo  Il famoso Yankee Stadium, il mitico stadio con più di 52.000 posti a sedere, sede della leggendaria squadra di baseball New York Yankees;  lo zoo del Bronx, è uno dei più vecchi della città e, al suo interno, si trova il primo, moderno ospedale per animali creato a New York. Con oltre 6.000 animali (e 700 specie diverse), in questo zoo si trovano esemplari provenienti da tutto il mondo: dai gorilla agli alligatori, dai fenicotteri rosa ai leoni, fino alle tigri albine.

A pochi passi dal famoso zoo del Bronx, si estende per oltre 100 ettari uno splendido giardino botanico, autentico fiore all’occhiello del quartiere, con la spettacolare cupola di cristallo all’ingresso. È il giardino botanico tra i più grandi e rilevanti degli USA.

 

 

Continuando il tour vediamo degli esempi di arte urbana nel Bronx; i graffiti raccontano la storia incredibile del South Bronx, e ci rendiamo conto di come questa street art sia autentica, di come nasca dall’urgenza di raccontare, di uscire dal silenzio, dall’anonimato, dalla necessità di ribellarsi, di come sia un grido che ha bisogno di trovare ascoltatori. Di tutto il borough del Bronx, il South è stato sempre quello più problematico, quello con povertà e di conseguenza con un tasso di criminalità più elevato. In parte lo è ancora, eppure l’Hip Hop, la breakdance e i graffiti sono nati qui, nel South Bronx, in quegli anni ’70 che erano disperatamente decadenti, ma allo stesso tempo estremamente fecondi per artisti che non avevano neppure i soldi per comprarsi strumenti musicali.

 

 

Uno dei pezzi forti del tour è la visita a Little Italy nel Bronx, chiamata anche “la vera Little Italy di New York”. Qui sentiamo un po’ di nostalgia di casa, degustiamo ottimo cibo italiano, passeggiamo in una strada (Arthur Avenue) dal fascino retrò e veniamo a contatto con una comunità orgogliosa e accogliente.

Abbiamo  tempo a disposizione per esplorare un tipico mercato dove la gente del posto fa la spesa.

Mentre ammiriamo lo skyline, l’autobus continua verso Queens. Il  contrasto tra i due distretti è sorprendente. Queens è fatto di tante piccole etnie che vivono una accanto all’altra, di conseguenza, è il distretto con il numero di ristoranti etnici più alto del mondo. Qui non si vedono  molti grattacieli, ma prevalentemente piccole case in legno dove abitano singole famiglie.

 

 

In questo distretto hanno inoltre sede importanti università e la squadra di baseball New York.

Tra le cose da non perdere c’è sicuramente Flushing Meadows-Corona Park, il parco dominato dalla Unisphere, un grande globo in acciaio massiccio. Questa sfera è tra i monumenti più conosciuti di Queens.

Il parco è anche sede del National Tennis Center, dove si svolgono ogni anno gli US Open di tennis.

 

 

Infine raggiungiamo Brooklyn: anche qui ci sono tanti quartieri diversi, ognuno con le proprie peculiarità e caratteristiche distintive.

Uno  dei più conosciuti è Brooklyn Heights che si sviluppa accanto al famosissimo Ponte di Brooklyn. Il quartiere è molto caratteristico, con eleganti edifici in brownstones , musei, antiche chiese e viali alberati. Respiriamo un’atmosfera tranquilla e rilassata, quasi d’altri tempi.

Appena oltre il Manhattan Bridge, troviamo Williamsburg, una delle zona più alla moda e vivaci di Brooklyn: il quartiere hipster per eccellenza, pieno di artisti e anticonformisti. E’ il posto giusto dove tirare tardi la notte, tra ristoranti, club alla moda, locali con musica dal vivo.

Williamsburg è abitata da una comunità ebraica: qui sembra che il tempo si sia fermato, è impressionante come tutti siano vestiti allo stesso modo, indipendentemente dall’età.

 

 

La nostra guida ci racconta una curiosità: quando si sposano, gli uomini si lasciano crescere la barba, mentre le donne si rapano a zero e indossano una parrucca. È molto comune vedere per strada le donne totalmente vestite di nero, con figli e passeggini. Infatti ogni coppia ha in media 6-8 figli.

Downtown Brooklyn si può considerare il centro di Brooklyn, zona dello shopping e degli affari, con centri commerciali, negozi, uffici, università ed edifici istituzionali.

Questo tour ci fa vedere i contrasti che esistono tra i quartieri di New York, proprio quello che fa di questa città un ambiente in cui si realizzano l’incontro e la fusione di aspetti e di elementi diversi così interessante.

Dopo pranzo decidiamo di visitare uno dei tantissimi musei della città. La scelta è vastissima, tra i più famosi ci sono: Museo Guggenheim, MoMA,  MET – The Metropolitan Museum of Art e il Museo di Storia Naturale.

Scegliamo quest’ultimo tenendo conto dei nostri effettivi interessi. Il museo affascina grandi e bambini, ripercorre  la storia e l’evoluzione della Terra, dalle sue origini fino ai giorni nostri, con fedeli ricostruzioni di ambienti e habitat naturali. Si tratta di uno dei musei di storia naturale più grandi al mondo ed è fra i musei più visitati non solo di New York ma di tutti gli Stati Uniti.

 

 

Impossibile non notare l’enorme scheletro di mamma-dinosauro che accoglie i visitatori nella grande hall. Altri dinosauri ci aspettano in un’ala del museo completamente dedicata, in genere assieme a una folla di bambini che osservano incantati.

Le mostre interattive sono un’esperienza davvero unica.

Il museo è davvero enorme, con 4 piani di gallerie espositive in cui si spazia dalla biologia alla geologia, dall’antropologia alla zoologia, dall’astronomia all’ecologia.

Annesso al museo, un futuristico cubo di vetro con una grande sfera sospesa al centro, ospita il Rose Center for Earth and Space. All’interno della sfera si trova l’Hayden Planetarium, dove vengono proiettati strabilianti filmati sulla volta celeste e altri mondi, da guardare con il naso all’insù.

 

 

Attorno alla sfera, il Rose Center si sviluppa con un percorso a spirale che ripercorre la storia dell’Universo, attraverso modelli in scala di galassie, stelle, pianeti e altri corpi celesti. È veramente un’ esperienza imperdibile!

Appena cala il sole New York cambia pelle e diventa una città unica nel fascino del suo skyline ricco di luci. Questa è la nostra ultima serata in questa città cosi ricca di stimoli, perciò ci concediamo una cena nell’unico ristorante panoramico girevole: The View Restaurant. Una vista che, grazie al movimento lento ma costante della sala situata all’ultimo piano dell’Hotel Marriott Marquis nel cuore di Times Square , ci permette di spaziare a 360° sul panorama notturno di New York e ci regala emozioni indescrivibili.

Per concludere la serata ci aspetta il tour by night per ammirare le fantastiche luci della città alla scoperta dei punti più belli e spettacolari di Manhattan di notte. New York di notte lascia senza fiato! L’ itinerario prevede una sosta a Brooklyn sotto il famoso ponte per una vista incredibile di Manhattan illuminata, che vanta uno skyline decisamente mozzafiato. Qui scattiamo senz’altro le foto più belle del nostro viaggio!

 

 

Ci imbarchiamo su un traghetto dal quale abbiamo il privilegio di ammirare la Statua della Libertà e la Città Finanziaria da uno dei punti più panoramici nella baia di New York. Visitiamo Brooklyn Heights, la Promenade e il Barge. Rientriamo a Manhattan attraversando il Manhattan Bridge parallelamente al Ponte di Brooklyn, che da questa prospettiva acquisisce un fascino completamente nuovo.

Non c’è niente come lo scintillante skyline di New York, illuminato brillantemente contro la notte.

 

SESTO GIORNO

 

Nell’ultimo giorno della nostra permanenza qui, abbiamo a disposizione soltanto mezza giornata e la sfruttiamo per vedere una New York un po’ al di fuori dei soliti itinerari turistici. Non possiamo  perderci un’emozionante escursione a Coney Island. A circa tre quarti d’ora dai grattacieli di Manhattan, veniamo catapultati in un’ altra dimensione dall’inebriante profumo dell’oceano.

Coney Island, un quartiere nella zona più a sud del borough di Brooklyn, in estate è un’esplosione di colori, giochi, spiaggia, mare, fast food e tanto divertimento.

La raggiungiamo con la metropolitana che da Manhattan ci porta direttamente alla stazione di Coney Island Stillway avenue. Il viaggio è piacevole perché permette di vedere buona parte di Brooklyn, in quanto, a un certo punto, la metro non è più sotterranea.

Questo quartiere è famoso per lo storico parco divertimenti, la lunghissima spiaggia e alcuni locali caratteristici.

 

Appena usciti dalla stazione della metro ci troviamo subito davanti a Nathan’s, tappa obbligatoria della nostra visita a Coney Island. Nathan’s è il celebre locale che ha inventato gli hot dog nel 1916. Inutile dire che gli hot dog qui sono favolosi. È qui che si tiene a luglio la gara di chi mangia più hot dog. Sul tabellone all’ ingresso troviamo indicato il record attuale con il campione e la campionessa in carica: rimaniamo impressionati!

Poco più avanti si trova il Luna Park e poi l’incantevole lungomare con il pontile in legno, il Coney Island Boardwalk, e una spiaggia lunghissima.

 

Forse non tutti lo sanno, ma il termine “Luna Park” prende il nome dal primo parco di divertimenti della storia aperto proprio qui a Coney Island nel 1895. Le due attrazioni storiche di questo luogo sono: la Wonder Wheel  che ha aperto i battenti nel 1920 ed è la seconda ruota panoramica più alta del mondo, e il Cyclone, un ottovolante per veri temerari , costruito interamente in legno, è una delle attrazioni più iconiche di Coney Island. A  breve distanza dal Luna Park si trova infine il famoso lungomare di legno e una lunghissima spiaggia.

 

 

Coney Island è magica, ed è in grado di regalarci uno sguardo insolito su New York; abbiamo come l’impressione di esserci già stati. In un certo senso è così. Coney Island, il parco giochi e l’incantevole passeggiata in legno sull’oceano, sono immortalati in moltissimi film. A Coney Island il tempo sembra davvero essersi fermato, ci sentiamo proiettati indietro negli anni 70 per rivivere le affascinanti atmosfere del tempo.

Rientrati a Manhattan facciamo la nostra ultima passeggiata per le strade di New York.

Partendo da Battery Park saliamo verso nord proprio lungo la costa ed arriviamo a TriBeCa dove possiamo toccare con mano com’è effettivamente la vita di un newyorkese. Questo quartiere affacciato sul Fiume Hudson è composto da molti vecchi magazzini ristrutturati che adesso ospitano proprietari famosi, attrici, personaggi dello spettacolo, ma non c’è l’aria snob, anzi è un ottimo posto per cercare un ristorante o un locale per bere qualcosa con gli amici. Non ci sono musei o particolari punti di interesse da vedere a TriBeCa: il quartiere stesso è la vera attrazione. Un susseguirsi di negozi pittoreschi, caffetterie e pub.

 

 

Lungo la nostra ultima passeggiata cerchiamo di salvare nella nostra memoria tutti i dettagli di questa città meravigliosa: i suoi grattacieli, i taxi, il vapore dai tombini, i pompieri, le scale anti-incendio, i ragazzi sullo skate, i contrasti e gli angoli più particolari che ci sembra di conoscere. New York è presente nel cinema, nelle serie tv, nei video musicali: la vediamo quasi tutti giorni.

Ma ciò che rende la grande Mela affascinante è soprattutto la vitalità delle strade: il miscuglio di culture che offre un naturale teatro a cielo aperto e che può sorprendere il turista anche per la varietà di stili e di comportamenti .

 

 

A volte questa città è definita un inno al cemento; forse lo è davvero! Se la guardiamo con gli occhi.

Ma guardando con il cuore ci accorgiamo che racconta le più belle storie di persone, di emigrazione e di progresso. New York è la città delle emancipazioni dove si respira un’aria di libertà.  Questo viaggio finisce così… e noi ci lasciamo accompagnare per sempre da New York,  da cui è impossibile non farsi travolgere.

 

 

 

 

 

 

 

Categoria
Stati Uniti